Bonus mobili e ristrutturazioni, il tetto di spesa sale a 16mila euro
Nuovo tetto di spesa ma attenzione alle date
Non c’è solo la novità della proroga di un anno, alla fine del 2022, del superbonus 110% nella manovra di Bilancio 2021. Non c’è nemmeno solo un altro anno di sconti Irpef, prorogati a tutto il 2021, dei bonus del 50% per le ristrutturazioni edilizie, del bonus del 65% per le detrazioni collegate ai lavori di riqualificazione energetica delle abitazioni e non c’è solo lo sconto fiscale del 50% per l’installazione di finestre comprensive degli infissi, così come la proroga a tutto il prossimo anno anche del bonus facciate al 90%.
Nella nuova manovra di Bilancio per il 2021, è infatti prevista anche una nuova disposizione non proprio minore rispetto alle altre e che innalza a 16mila euro il tetto di spesa per l’acquisto di immobili e arredi, ma solo se acquistati in contemporanea a interventi d ristrutturazione della propria abitazione. La novità infatti è questa: mentre fino alla fine di quest’anno, il Bonus Mobili prevede una detrazione del 50%, da spalmare in 10 anni, su una spesa massima di 10.000 euro, dal prossimo anno, per lavori iniziati quest’anno, la detrazione resta del 50%, e sempre spalmata su 10 anni, ma la spesa massima sale a 16mila euro.
Si tratta infatti di una ulteriore agevolazione prorogata, dato che la stessa detrazione, il cosiddetto Bonus Mobili, è già in vigore per tutto il 2020 e rende agevolabile l’acquisto di arredi ed elettrodomestici destinati a immobili, e può farne richiesta solo da chi ha realizzato un intervento di ristrutturazione a partire dal 1° gennaio 2019.
La nuova scadenza, vale a dire il Bonus Mobili per il 2021, e la conseguente detrazione scatta solo per gli acquisti di mobili, arredi ed elettrodomestici effettuati da chi ha iniziato una ristrutturazione nel corso di quest’anno, il 2020. L’acquisto di arredi e elettrodomestici destinati a tali immobili potrà essere effettuato anche nel 2021. In particolare ed entrando nel dettaglio, la detrazione coinvolge e riguarda mobili nuovi (esclusi porte, pavimentazioni, tende, tendaggi, complementi di arredo); i grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, o non inferiore ad A per forni e lavasciuga, tutti comunque destinati a immobili o parti comuni di edifici residenziali oggetto di ristrutturazione edilizia agevolata.
Il senso è che i lavori devono essere in corso di esecuzione o comunque terminati da un lasso di tempo sufficientemente contenuto, tale da presumere che l’acquisto sia diretto al completamento dell’arredo dell’immobile su cui i lavori sono stati effettuati.
Il collegamento temporaneo fra i lavori di ristrutturazione e l’acquisto di mobili è abbastanza stringente e vincolante. Lo prevede esplicitamente il testo della legge (comma 2, articolo 16, dl 63/2013), in base al quale il bonus 2020 e orsa, il bonus mobili 2021, è destinato ai contribuenti che fruiscono della detrazione ristrutturazioni «limitatamente agli interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati a decorrere dal 1° gennaio 2019» e ora dal 1 gennaio 2020.
Oltre a un’attenzione particolare alle date, occorre anche un’attenzione ad altri criteri: tra i requisiti che bisogna rispettare c’è quello di destinare gli arredi e gli elettrodomestici acquistati ad un immobile oggetto di ristrutturazione edilizia ai sensi dell’art. 16bis, del Testo unico delle imposte su redditi (Tuir).
Ultima novità, sottolineata dalla stessa Agenzia delle Entrate, riguarda il fatto che anche per il Bonus Mobili edizione 2021, la data di inizio lavori di ristrutturazione deve precedere quella in cui si acquistano i beni, mentre non è fondamentale che le relative spese siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile. Non solo: la normativa del bonus mobili prevede che siano agevolabili anche le spese di trasporto e di montaggio dei mobili acquistati, a condizione che siano state sostenute con le modalità di pagamento tracciabili richieste per fruire della detrazione. E cioè: con un bonifico (non necessariamente “parlante”); con carte di credito o attraverso carte di debito.
La detrazione del 50% sulla propria Irpef spetta anche nel caso i mobili si acquisti ricorrendo a un finanziamento a rate. In questo caso la società finanziaria dovrà pagare il corrispettivo con le stesse modalità previste dall’Agenzia delle Entrate, e fornendo al contribuente una copia della ricevuta del pagamento.