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Bonus 110%: proroga al 2023 e più beneficiari ammessi allo sconto

Bonus 110%: proroga al 2023 e più beneficiari ammessi allo sconto

Partiamo dai numeri. Dal numero più importante: per il superbonus 110% ora c’è una data scritta come proroga, il 2023. La proposta di spostare di due anni in avanti il termine di scadenza, dal 31 dicembre 2021, è arrivata in Parlamento. Ma non è l’unica novità in arrivo che coinvolge il superbonus: dentro infatti ai quasi 7mila emendamenti alla legge di Bilancio 2021, presentati alla Camera in questi giorni, oltre 400 riguardano esclusivamente le regole del nuovo sistema di agevolazione fiscale destinato alla casa. Tra questi, appunto, anche quello che contiene l’estensione dell’agevolazione oltre il 2021 (al 2022 per l’edilizia sociale, anche se in realtà tra le proposte di modifica presentate alla Camera figurano anche possibili scadenze fra il 2022 e il 2025). Resta però la conferma dal ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, della possibilità più realistica che la durata del bonus venga effettivamente estesa fino al 2023. Un’ipotesi supportata, in più, da oltre 60 deputati, anche firmatari di un emendamento bipartisan che riscrive in parte l’articolo 119 del decreto Rilancio e che sposta la scadenza del superbonus 110% al 31 dicembre 2023.

Se questa ipotesi della proroga è ormai data per scontata, sulla stessa arriva però anche la precisazione dello stesso ministro Patuanelli: così come non c’è dubbio che “la misura venga prorogata”, allo stesso modo “è evidente che non può finire, altrimenti diventa una misura zoppa e inefficace – ha spiegato Patuanelli in audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria -. La misura, per quando possa essere prorogata, è comunque di breve termine. Non vedo il superbonus come elemento che possa accompagnare i prossimi 20 anni dell’attività edilizia di questo paese, lo vedo come un elemento shock per riavviare il settore e spingere l’efficentamento sismico ed energetico», ha osservato il ministro.

«Stiamo lavorando - aggiunge Patuanelli - per capire come intersecare le risorse di bilancio con quelle del recovery che non sono immediatamente disponibili e vanno valutate rispetto all’insieme dei progetti. Ma non c’è dubbio che la misura venga prorogata».

Intanto, proprio su questa precisazione, alla Camera si fanno avanti anche ulteriore richieste di modifica della norma. E gli emendamenti tendono prima di tutto ad allargare sia la platea dei beneficiari, sia la tipologia degli interventi ammessi alla maxi-agevolazione. Tra queste proposte spiccano precisazioni sulle unità immobiliari con accesso autonomo e il miglioramento antisismico degli edifici. Ma anche si valuta la possibilità di accesso al superbonus 110% in caso di unico proprietario (o co-proprietari) qualora si tratti di un condominio. Quest’ultimo emendamento intende inoltre chiarire la posizione di quegli edifici plurifamiliari non formalmente costituiti in condominio.

Fra i nuovi possibili beneficiari, alcuni emendamenti prevedono che venga eliminato il limite di due immobili per ciascun proprietario. Si tratta di una soglia, attualmente in vigore, che stabilisce il numero massimo di immobili per i quali poter disporre del bonus. Altro vincolo per cui è stata proposta la rimozione è quello dell’esclusione dei professionisti e delle imprese dal superbonus 110%. Alcuni emendamenti puntano a estendere l’agevolazione anche ad alberghi, ristoranti, impianti sportivi (rimuovendo il vincolo legato ai soli lavori per gli spogliatoi), ma anche agriturismi, scuole paritarie o strutture religiose.

È stata proposta anche la riduzione, per i soli immobili di pregio o vincolati, delle modifiche alla classe energetica dell’edificio: sarebbe così sufficiente incrementare soltanto di una classe anziché delle due attualmente richieste. Ulteriore estensione viene richiesta anche per gli immobili privi di accesso autonomo e appartenenti alle categorie A/1 e A/8.

Anche qui immediata la risposta del ministro Patuanelli, partendo da un problema che verrebbe posto, con “l’ampliamento degli ambiti oggettivi e soggettivi del superbonus”. E cioè “significa ampliare anche le risorse necessarie per coprire la misura» e ricorda Patuanelli che «sono state prorogate anche tutte le misure canoniche» di incentivazione per gli interventi sugli edifici. In questo contesto, un’eccezione è rappresentata dalla parte sismica rispetto alla quale, secondo il ministro, “andrebbe ampliato il bonus verso la protezione idrogeologica».

Interessante, inoltre, la proposta di trasformare il superbonus 110% in formato digital: estendere cioè agli interventi di isolamento termico anche per il cablaggio verticale per la fibra dei condomini. Lì’emendamento, anche questo bipartisan, è già stato approvato in commissione Trasporti della Camera e ora è in commissione Bilancio. La proposta, ne dettaglio, prevede un bonus del 110% fino ad un massimo di 1.000 euro “al fine di incentivare la modernizzazione del parco immobiliare del Paese” e portare la fibra fino in casa. Il credito d’imposta si applicherà alle spese realizzate fino al 31 dicembre 2021. A questo scopo verrebbe costituito un “Fondo dedicato con una dotazione pari a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023”.

Intanto si fanno avanti altri numeri, a certificare l’appeal che sta avendo il superbonus fra famiglie, proprietari e imprese. Dopo poco più di 20 giorni di osservatorio fatto da Enea sul superbonus sono 5.176 asserventi registrati, con 193 interventi presentati e autorizzati, con un’ammissione a detrazione di circa 14 milioni e 700 mila euro e con crediti per 16 milioni e 200 mila circa. Sono i numeri, aggiornati al 18 novembre. Altro dato: circa il 12%-15% degli interventi che vengono proposti hanno una riduzione degli importi ammessi a detrazione.

Numeri ritenuti troppo bassi, che si confrontano con le stime del governo sul superbonus 110%, e che invece in un triennio, parlano di un impatto sul Pil di 3 punti percentuali con una crescita di 63 miliardi di euro e una media di incremento occupazionale di 100mila addetti l’anno compreso l’indotto. Questo ritmo in realtà metterebbe in dubbio questi obiettivi, e più che altro trasforma questi numeri in spia di qualcosa che ancora non funziona perfettamente. Tutti gli operatori, tecnici, professionisti, imprese sottolineano le difficoltà oggettive: la normativa che regola l’accesso al bonus è un percorso complesso, troppi gli inutili balzelli che ne ostacolano la messa in atto, c’è una mole di documenti da produrre, criteri non sempre chiari per accedere agli incentivi, dubbi interpretativi che hanno impedito ai proprietari di casa, ai professionisti o alle imprese di costruzione di usufruire dell’incentivo. Il timore più grosso, che si legge in quei numeri minimi, è che la normativa complessa del superbonus 110%, in realtà rischia di rimandare interventi già programmati sul patrimonio edilizio, invece di accelerare l’iter.

Il governo ne è consapevole. E la risposta del ministro Patuanelli va nella direzione di semplificare questo percorso “il modo più opportuno per rafforzarlo” spiega. Così prospetta una legge delega per il testo unico sugli incentivi per l’edilizia, ma spiega che non sarà nel collegato della legge di Bilancio, come “nell’idea originale».

«In 33 anni di diversi strumenti incentivanti, la normativa che si è sedimentata è molto corposa - afferma Patuanelli - è quindi il momento di parlare di un testo unico, con la consapevolezza che ciò debba avvenire con una legge delega». L’obiettivo è «definire in un unico testo tutti gli elementi racchiusi in numerosissime norme di diverso tipo: norme fiscali del Mef e dell’Agenzia delle entrate, norme tecniche del Mise, norme ambientali». «Le intersezioni normative rendono di difficile lettura la possibilità di incentivazione. Semplificare questo percorso è il modo più opportuno per rafforzarlo», conclude Patuanelli.

C’è un ultimo aspetto da mettere in evidenza in questo primo bilancio sul superbonus: l’esplosione di richieste di figure professionali, tecniche e specifiche per il percorso di analisi, valutazione e progettazione degli interventi. Mancano figure come i termotecnici, il primo professionista a cui rivolgersi per impostare un corretto percorso legato al 110%, ma non si trovano nemmeno figure come quella del perito industriale, a seguito dell’avvio dei lavori legati al superbonus. È evidente che la maxi detrazione, non solo è una importante novità sotto il profilo fiscale, ma si tratta di una rivoluzione anche per il mercato del lavoro, e può rappresentare una grande opportunità di occupazione nel momento in cui diventa uno strumento di rilancio della filiera delle costruzioni in crisi dal 2008.