Bonus 110%, detrazione in arrivo anche nel caso di condono edilizio in corso
Proroga al 2023 e semplificazioni per il superbonus
Superbonus 110%: proroga al 31 dicembre 2023 e semplificazioni sugli adempimenti, come la possibilità di intervenire e di usufruire della maxi detrazione anche nel caso in cui una parte dell’immobile sia soggetta a domande di condono in corso. Prevista una prima apertura verso gli alberghi e le pensioni fino ad oggi escluse dall’agevolazione fiscale.
Queste alcune delle novità contenute nel decreto Superbonus annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi che sarà contenuto nel nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, lo strumento attuativo del Recovery Plan da 248 miliardi. Per la misura del Superbonus tra Pnrr e Fondo complementare, sono previsti oltre 18 miliardi: «Il Governo si impegna a inserire nel disegno di legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021. Già con un decreto a maggio, interverremo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione». L’i mpegno del governo è quindi stato ribadito una ulteriore volta durante la presentazione del Recovery anche al Senato.
Le semplificazioni delle procedure sono una parte altrettanto importante del percorso del superbonus, oggi decisamente bloccato proprio da adempimenti burocratici e passaggi amministrativi quasi impossibili da rispettare entro i termini del superbonus.
Così, entro la fine di maggio dovrebbero prendere il via alcune semplificazioni contenute nella bozza del decreto proposto dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Semplificazioni richieste da più parti soprattutto in merito alla regolarità doppia degli immobili per accedere al bonus sia catastale che urbanistica. «L’attuazione del Superbonus ha incontrato molti ostacoli connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia particolarmente complessa per gli edifici risalenti, come segnalato dall’Anci, dalla rete delle professioni tecniche e dalle associazioni imprenditoriali» ha spiegato Draghi.
Il passo della semplificazione
Semplificare la procedura in vigore è quanto mai essenziale per dare il via a molti cantieri che non aprono proprio a causa delle lungaggini burocratiche. Tra le novità più rilevanti che vanno proprio in questa direzione, quella di ottenere l’agevolazione escludendo gli immobili che presentano abusi edilizi e comprendendo quelli che hanno in corso una domanda di condono edilizio.
Se quest’ultima dovesse essere respinta, le agevolazioni verrebbero revocate. Le prime semplificazioni si concentrano dunque sullo stato legittimo dell’immobile con lo scopo di evitare che una singola unità abitativa non in regola precluda l’intervento su tutta la struttura.
Si sta lavorando anche ad un ampliamento non indifferente della platea dei possibili beneficiari, nella bozza è contenuta anche una prima apertura verso alberghi e pensioni fino ad oggi escluse dal Bonus110%. L’agevolazione potrebbe essere infatti estesa agli immobili in classe catastale D/2, il primo passo verso la possibilità anche per le forme di impresa di poter intervenire sull’efficientamento energetico degli edifici. Isolamento termico, interventi antisismici, sostituzione degli impianti potrebbero dunque essere richieste anche dalle forme d’impresa.
Le coperture necessarie per rispondere all’allargamento della platea saranno inserite nella prossima legge di Bilancio per una voce di spesa che dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 miliardi di euro.