Bonus 110%, arriva la proroga anche per sconto in fattura e cessione del credito
Un’opportunità estesa ancora per un anno
È arrivata la conferma formale per la proroga del superbonus a tutto il 2022 e sarà salva anche la possibilità di richiedere lo sconto in fattura e la cessione del credito. Era attesa, infatti, l’approvazione del Pnrr italiano da parte del Consiglio dell’Unione Europea e il via libera al primo stanziamento di fondi previsto dal Consiglio Economia e Finanza dell’Unione Europea.
Con l’approvazione di queste misure la proroga al superbonus fino al 2022 e, in alcuni casi, fino al 2023 (ma solo per gli Iacp), si arricchisce anche della possibilità di continuare a usufruire di sconto in fattura e cessione del credito, opzioni che erano state momentaneamente “congelate” in attesa delle risposte europee. Il Decreto legge 6 maggio 2021, numero 59 convertito in legge a giugno e pubblicato in Gazzetta Ufficiale a luglio, infatti, aveva già ufficializzato le tempistiche che permettono di protrarre i lavori nel 2022 e 2023, ma senza chiarire nulla rispetto alla possibilità di firmare contratti con aziende e general contractor che prevedono lo sconto in fattura o di progettare la cessione del credito a una banca, mantenendo questa possibilità solo per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2021.
In sostanza chi iniziava i lavori poteva terminarli rientrando nel superbonus 110%, ma le spese sostenute nel 2022 e 2023 potevano essere utilizzate solo in detrazione fiscale e non commutate nella vendita di credito attraverso la cessione.
Allo stesso modo, oltre la fine di quest’anno i professionisti non potevano utilizzare l’opzione dello sconto in fattura. Ora tutto cambia, perchè la misura è stata finanziata grazie ai fondi del Recovery found e il governo potrà estendere sconto in fattura e cessione sia nel 2022 che nel 2023, per chi ne avrà diritto.
Per ciò che riguarda gli interventi sull’immobile, invece, nulla cambia e la proroga del superbonus viene confermata per i condomini e gli edifici plurifamiliari al 31 dicembre 2022, senza più la necessità di arrivare a un SAL (Stato di Avanzamento Lavori) di almeno il 60% entro il 30 giugno 2022 come prospettato in un primo momento. La necessità di raggiungere il 60% dei lavori a giugno, invece, resta per le persone fisiche proprietari di singole unità immobiliari che, solo in questo caso, potranno ottenere la proroga per non perdere l’incentivo sulla ristrutturazione della propria casa.
Più tempo viene dato anche agli Istituti autonomi di case popolari ed enti simili, che avranno a disposizione in generale ulteriori 6 mesi.
Per loro, infatti, la scadenza della misura inizialmente fissata al 31 dicembre 2022 è prorogata al 30 giugno 2023 e, se entro questa data raggiungo un SAL di almeno il 60% allora la misura si estende ulteriormente al 31 dicembre 2023.